Rincorrere la giovinezza è stupido e patetico. Il tempo passa sul nostro corpo e sulla nostra mente, non c’è nulla che può arrestarlo. Non ci resta che godere delle peculiarità di ogni fase della vita. Le riflessioni di uno scrittore.
[…] Superati i miei quarant’anni, questa espressione è diventata il titolo del mio quaderno di appunti. Molto probabilmente […] placo le violente ondate emozionali e reprimo i desideri del corpo. Per autoinduzione mi dico: sono giunto molto in alto.
“Saggezza” ed “esperienza” mi permettono di vedere il ridicolo nell’adoratore della giovinezza. Chi spende una follia nelle cliniche di bellezza […], chi conta sull’aiuto dei funghi ascomiceti o dei feti di capra per risplendere di salute. Sono “agnelli smarriti”.
[…] All’improvviso mi sono accorto di essere stufo di qualcosa, mi sono chiesto perché dovessi agire in modo da non far svanire la giovinezza. […] Lo so, il problema deve essere riconsiderato. Come quando prima di uscire dobbiamo sistemare il collo della camicia.In realtà è una questione semplice. È la causa ad essere contemporaneamente chiara e complessa. La giovinezza passa, le persone crescono; nessuno resiste alla forza della natura. È una verità e una legge che nessun saggio o filosofo può contestare.
Il concetto di tempo spinge a riflettere profondamente sulla finitezza e sull’impotenza dell’essere umano: siamo chiaramente in posa artificiale, distesi nella storia.
L’assurdità dei prodotti di bellezza, delle tinture per capelli, delle dentiere, dei funghi e dei feti di capra… è tutto di una patetica semplicità. La ricerca dell’aspetto o della mente giovane, in fin dei conti sono la stessa cosa.
Facciamo di tutto per lottare contro il tempo e opporci alla natura, ma è solo una guerra che siamo destinati a perdere. […] [Confucio disse:] "A quaranta [anni], non ebbi più dubbi. A cinquanta, conobbi il volere del Cielo. A sessanta, il mio orecchio si mise in sintonia. A settanta, seguo tutti i desideri del mio cuore".
Ogni fase della vita possiede le proprie peculiarità, come i fiori profumati. Eh sì, a vent’anni si ha la poesia e la giovinezza dei vent’anni, a quaranta si ha la poesia e le rughe dei quaranta.
L’aspetto e l’animo giovanili non vanno ricercati. In animo giovane non riesce a illuminare una vita caduca, anche se bello. La vita è un’operazione matematica: con il tempo, le sue quattro miserie (nascita, vecchiaia, malattia e morte) diventano una formula.
Non dobbiamo essere terrorizzati dal tempo che ci rimarrà, perché la paura potrebbe modificare i nostri passi. E la poesia dei vent’anni potrebbe coprire quella dei quaranta.
[L’intera traduzione è consultabile su Caratteri Cinesi. La traduzione è di Désirée Marianini]
*Mai Jia nasce nel 1964 nella provincia del Zhejiang. Dopo aver militato per un periodo nell’Esercito, è diventato uno degli autori di spy trhriller più famosi di tutta la Cina, tanto da essere chiamato il Dan Brown cinese. Alcuni dei suoi racconti sono stati riadattati a film o serie tv.