La metà dei miliardari cinesi sta prendendo in considerazione l’ipotesi di trasferirsi all’estero a causa del peggioramento delle condizioni sociali e della difficoltà di portare avanti imprese private. E chi non si è ancora trasferito fisicamente, fa di tutto per spostare i capitali. L’analisi del sondaggio di Hurun.
Quasi la metà dei super ricchi cinesi sta prendendo in considerazione la possibilità di emigrare. E’ l’amaro risultato di un sondaggio effettuato su cinesi con un patrimonio di oltre 10 milioni di yuan (oltre il milione di euro). Il sondaggio, pubblicato da Hurun e da Bank of China mostrerebbe inoltre che il 14 per cento dei 980 intervistati si è già spostato all’estero, o stava per farlo in breve tempo.
Il sondaggio è basato su interviste individuali a persone che vivono nelle 18 più grandi città cinesi. L’età media dell’intervistato è di 42 anni, mentre il patrimonio medio dei miliardari chiamati a testimoniare è di oltre 60 milioni di yuan (oltre 6 milioni di euro).
Il 46 per cento ha dichiarato che prevede di emigrare, citando il miglioramento della qualità della formazione a disposizione per i propri figli all’estero, le preoccupazioni circa la sicurezza dei loro beni in Cina, messi a rischio dall’incertezza politica ed economica. Tra le cause delle volontà di espatriare anche le speranze di una vita migliore in un altro paese.
Un terzo degli intervistati è già impegnato a spostare capitali in altri paesi, per decidere poi di trasferirsi anche fisicamente. Il rapporto non cita direttamente le mete predilette dai miliardari, ma storicamente è la città autonoma strappata agli inglesi la destinazione più attraente per i ricchi cinesi.
Negli ultimi dieci anni, ha scritto il South China Morning Post, Hong Kong ha attratto almeno 50 miliardi di dollari dai conti in banca dei cinesi, alimentando il boom immobiliare della città. Un recente rapporto stilato da Xinhua, l’agenzia governativa cinese, identifica in Canada e Australia gli altri due paesi più appetibili, grazie al loro sistema di assistenza sanitaria, educativa e alle condizioni ambientali.
Dopo l’educazione per i figli e la necessità di proteggere i propri beni, tra gli altri motivi elencati tra quelli decisivi per compiere il passo dell’emigrazione, i cinesi hanno sottolineato – in Cina – “un quadro giuridico con troppe zone d’ombra, un peggioramento dell’ambiente per gli investimenti, l’aumento del costo della vita e la tassazione troppo alta: questa insicurezza sulla sicurezza dei loro beni è come una enorme nuvola nera appesa sopra le loro teste”, ha detto il commentatore Ye Tan citato nel rapporto.
Secondo altri osservatori questa tendenza indica una piega preoccupante per la leadership cinese e il paese, il cui salto nel capitalismo negli ultimi tre decenni ha creato centinaia di super ricchi, “ma ha lasciato una serie di problemi alle spalle tra cui la corruzione, l’inquinamento, l’insicurezza alimentare e sanitaria: ottenere un passaporto straniero è come fare una polizza assicurativa”, ha detto un milionario dalla provincia del Zhejiang, riportato nel sondaggio.
Alcuni tuttavia– sottolinea il South China Morning Post – vogliono andarsene perché hanno ottenuto le ricchezze illegalmente. Si tratterebbe per lo più di funzionari o uomini con importanti cariche in aziende statali.