Il Ministero delle Finanze cinese ha recentemente pubblicato i dati riguardanti il divario sociale nella Repubblica Popolare. Si è così venuto a sapere che mentre il 10% delle famiglie più abbienti riceve il 45% delle ricchezza prodotta nelle zone urbane, il 10% delle famiglie più povere ne riceve solamente l’1,4% su scala nazionale.
Attualmente, la popolazione con un introito basso o medio basso è il 64,3% del totale. Le famiglie abbienti guadagnano circa nove volte di più delle famiglie non abbienti nelle aree urbane, squilibrio che cresce di più nelle zone rurali.
Dati che preoccupano e non poco. Zeng Xiangquan, direttore della School of Labor and Human Resources dell’Università del Popolo, parla di “altissimo squilibrio” ai microfoni del Global Times. E aggiunge “è ormai un fatto indiscutibile che nel nostro paese lo squilibrio fa ricchi e poveri sta crescendo”.
Tra il 1978 e il 1984 in Cina il coefficiente di Gini (metodo di misura della disuguaglianza sociale di una nazione, compreso tra 0 e 1) è stato di 0,16 ma ha raggiunto lo 0,473 nel 2007. Il professor Zeng ha spiegato che quando il dato supera lo 0,4 è sintomo che lo squilibrio sociale è altissimo.