Nelle ultra-moderne metropoli cinesi molte famiglie portano ancora il neonato da un chiromante per sapere cosa farà da grande. Supestizioni e corruzione sono le due facce della stessa medaglia. Il racconto del Financial Times.
Una serie di oggetti come armi giocattolo, penne, aeroplani giocattolo e calcolatrici vengono sparpagliati davanti il bambino e ciò che afferreranno e con cui giocheranno, si ritiene rappresenti la loro futura professione.
Fiutando un’opportunità, una società del nord-ovest della Cina ha istituito un programma per la "lettura del palmo e delle dita" per gli alunni della scuola materna, che essa sostiene essere in grado di prevedere il livello di intelligenza dei bambini e il loro potenziale futuro lavoro.
Il test riguarda la raccolta di impronte palmari e digitali con inchiostro di un bambino, e caricando le impronte acquisite su di un computer per loro l’analisi e poi pronunciare un verdetto sulla "intelligenza genetica e le potenzialità di sviluppo" del bambino, così come una raccomandazione sul suo "trend migliore di sviluppo ". Ogni test costa RMB 1, 200 (quasi $200) e fino a poco tempo fa veniva consigliato come un esame di ammissione a numerosi asili nella provincia dello Shanxi.
La provincia ha vietato la lettura della mano negli asili nido la scorsa settimana dopo che è emerso che la società che offre i test stava "formando" i direttori degli asili a pagamento, riconoscendogli poi la certificazione di "Professionisti per la consulenza della lettura palmare".
Si è scoperto che la "nuova tecnologia" è stata introdotta a Pechino pochi anni fa ed è stata rapidamente screditata. E’ inoltre emerso che l’azienda che offre i test e la formazione dei direttori con questo schema superstizioso quasi-piramidale era strettamente affiliata con un "Fondo per l’istruzione scientifica" gestito dal governo a livello provinciale.
Il management aziendale ha insistito sul fatto che il suo test fosse "molto scientifico" ed i direttori d’asilo hanno giurato di non avere conflitto di interessi – ma i promotori di questa tecnologia rivoluzionaria dovranno ora trovare un altra parte della Cina dove venderla
Non lontano da dove direttori hanno fatto affari con la lettura della mano, anche un altro gruppo di educatori, nella antica città di Xi’an, è stato coinvolto in uno scandalo.
Di fronte alla biblioteca del Modern College presso la Northwestern University, sono state costruite due grandi statue, una raffigurante Atena, dea greca della saggezza e del coraggio, e l’altra Nu Wa, una antica dea cinese conosciuta per aver creato l’uomo ed aver riparato il muro del cielo.
Ma a ben vedere, gli ammiratori hanno scoperto che i loro volti sono stati scolpiti in modo da rassomigliare a due funzionari del consiglio di amministrazione del college: il volto della signora Li, al posto di Nu Wa e quello della signora Guo raffigurato al posto del volto avvenente di Atena.
Sul basamento anche una scritta che celebrava la signora Guo/Athena come fondatrice del collegio e che la lodava per aver procurato il terreno dove costruirlo.
Questo omaggio inebriante è una delle ragioni per cui le statue hanno causato un tale clamore sull’internet cinese, e perfino sui media controllati dallo Stato.
Tutti i terreni in Cina sono tecnicamente di proprietà dello stato e la vendita delle terre è strettamente controllata dai funzionari governativi locali, offrendo enormi opportunità di corruzione. I trasferimenti di terreni tendono a coinvolgere lo sradicamento e la rilocalizzazione di contadini, a volte attraverso l’uso di intimidazioni e violenze.
Il suggerimento che la sig.ra Guo sia stata determinante nel procurare la terra è stato ridicolizzato da molti cittadini cinesi che ha sottolineato che Atena è anche tradizionalmente la dea della civiltà, del diritto e della giustizia. Il college e l’università hanno risposto dicendo che le due statue sono opere di grande pregio artistico – ma hanno anche tranquillamente rimosso le iscrizioni.
Sembra che la tendenza cinese per la costruzione di statue e per il culto degli idolo stia proliferando, dato che residenti nostalgici hanno edificato dei santuari per l’ultimo dittatore comunista Mao Zedong.
Ufficialmente venerato in vita, ma ora insultato da molti cinesi, Mao è rimasto dal 1976 in una teca di vetro all’interno di un imponente mausoleo nella piazza Tian’anmen di Pechino.
Ma è solo di recente che interi templi sono sorti in tutto il paese, con tanto di iconografia di ispirazione buddhista e visita dei fedeli con l’incenso in mano che vi si inginocchiano davanti.
L’immagine dei nostalgici del culto di Mao che vengono a pregare nei loro abiti occidentali e con i loro orpelli da nouveau-riche avrebbe probabilmente disgustato il vecchio guerrigliero comunista.
Dopo tutto, era in nome della lotta al revisionismo, al capitalismo ed ai mali della religione che ha lanciato le sue innumerevoli purghe e le atroci ondate di persecuzione politica.
[Quest’articolo è uscito l’8 febbraio sul Financial Times;